L’utilizzo del calore nella Medicina Fisica e Riabilitativa è noto da anni, trovando ragion d’essere nella necessità di incrementare l’afflusso ematico in un tessuto al fine di
• stimolare il processo di riparazione dei tessuti, favorendo l’apporto di substrati organici e l’eliminazione di cataboliti dall’area di lesione
• stimolare l’attività metabolica di uno specifico volume tissutale con incrementi di oltre il 10% per ogni grado di temperatura oltre la soglia dei 37°C.
Nelle terapie tradizionali, quali la marconi-terapia, radar-terapia, ipertermia, la somministrazione di energia è esterna alla zona di applicazione e il trattamento delle patologie profonde o articolari risulta difficoltoso e mediamente efficace.
La termoterapia endogena, o Diatermia, si spinge oltre i primi strati dell’epidermide; sfruttando l'applicazione di energia elettromagnetica, richiama energia dall’interno delle strutture cellulari e quindi attiva una microiperemia ed una ipertermia di tipo “endogeno” di carattere omogeneo, sia in superficie che in profondità, preservando i tessuti superficiali.
La innovatività della Diatermia Capacitivo-Resistiva sta nella sua capacità di:
• cedere energia che, assorbita dal corpo umano, risulta essere attiva sulle soglie del metabolismo cellulare e subcellulare;
• discriminare l’azione in base al tipo di tessuto attraversato, correlata alla disponibilità delle modalità resistiva e capacitiva;
• essere efficace anche sui tessuti poco reattivi per loro natura fibrotica e resistente ai trattamenti.
E’ possibile effettuare la terapia utilizzando due modalità di trasferimento dell’energia: una modalità resistiva che impiega elettrodi in materiale conduttivo ed è diretta a strutture corporee quali osso, tendini, legamenti e fasce muscolo-tendinee, e una modalità capacitiva, che interpone uno strato isolante tra il generatore di radiofrequenza ed il paziente ed è diretta ai tessuti molli.
Due delle Diatermie Capacitivo-Resistive usate presso il Centro di Riabilitazione e Fisioterapia CorpoO53 associano due modalità terapeutiche opzionali:
- l’Elettroporazione
- la Diatermo-Contrazione
La Diatermia Capacitivo-Resistiva con Elettroporatore, oltre agli effetti standard della modalità terapeutica suddetta, favorisce il naturale assorbimento cutaneo di alcune sostanze benefiche, le cui proprietà possono rivelarsi utili nell’affiancare l’azione terapeutica del calore: tali sostanze, sotto forma di preparati, possono essere integrate nella crema conduttiva o asperse sulla superficie di trattamento.
La Diatermia Capacitivo-Resistiva con Diatermo-Contrazione possiede la peculiarità di creare una significativa eccitazione e stimolazione a livello cellulare, in ogni tipo di tessuto biologico interessato, al punto da ottenere un'amplificazione di tutte le azioni proprie della termoterapia endogena (vasodilatazione, effetto antalgico, ossigenazione tessutale, ecc.), che sul tessuto muscolare si manifesta con una contrazione massimale e completa sia in modalità atermica (senza calore percepito), sia in modalità termica (calore sincrono alla contrazione).
Questa modalità terapeutica eccita i fusi neuromuscolari ed aumenta la velocità di scivolamento dei filamenti di actina e miosina; attiva ed accelera la pompa ionica calcica delle fibrocellule e la loro produzione di ATP, ottenendo come risposta una contrazione muscolare; inoltre, se si considera l'effetto termico proprio della diatermia e l'efficacia del calore, si deduce facilmente che la contrazione muscolare ottenuta è sicuramente utilissima nel recupero immediato muscolare perché avviene in aerobiosi con riduzione della fatica ed eliminazione veloce dei prodotti di scarto quali l'acido lattico, incremento dell'estensibilità tendinea ed elasticità del tessuto muscolare.
Nella Diatermia Capacitivo-Resistiva si utilizza un elettrodo attivo, che viene posto in contrapposizione ad un elettrodo di ritorno di dimensioni generalmente più ampie.
Il paziente viene fatto distendere sul lettino e la zona da trattare viene ricoperta di crema conduttiva, per rendere omogeneo il trasferimento ed assicurare il contatto dell’elettrodo.
Il paziente percepirà un calore mai eccessivo nella zona trattata, localizzato e circoscritto alla parte sulla quale viene applicato l’elettrodo e un leggero massaggio con il manipolo.
La durata di ciascun trattamento, generalmente, è di 20 minuti e il numero di terapie dipendono dalla patologia e dalle condizioni fisiologiche del paziente, ma generalmente sono comprese fra 3 e 8 sedute.
Le controindicazioni per l’utilizzo della Tecarterapia sono quelle generali per l’applicazione del calore quali infezioni e deficit di sensibilità al calore e quelle specifiche quali coagulopatie e tromboflebiti, neoplasie.
Il trattamento è inoltre controindicato nelle donne in stato di gravidanza, nei pazienti portatori di pacemaker, nei soggetti affetti da dislipidemie, nei soggetti affetti da morbo di Parkinson e in quelli trattati con anticoagulanti.
La presenza di protesi metalliche in genere non costituisce controindicazione al trattamento energetico capacitivo.